E’ da più di vent’anni che lavoro nel settore della formazione degli adulti, progettando ed erogando percorsi formativi, con l’obiettivo di “facilitare” un miglioramento! Qualcuno potrebbe dire, “Che presuntuosa”!

Grazie alla mia esperienza, credo  fortemente nel valore della formazione come “possibile strumento di trasformazione”, come “occasione di presa di consapevolezza e di crescita”  e le mie azioni formative sono orientate dalle seguenti domande: “chi sono le persone con cui dovrò lavorare, quali sono le loro necessità, cosa posso fare per loro” ?

E le risposte si trovano poi nella “costruzione” della relazione, nel fare domande, nell’ascolto  e soprattutto nel favorire una auto esplorazione alla ricerca di una direzione.In questo momento della mia vita professionale ritengo importante dare valore alle realtà professionali incontrate, come testimonianza del fatto che le aziende oggi sono sempre più attente alla necessità di dare strumenti ai loro collaboratori  – perché la differenza la fanno le persone!

A tal fine – vorrei condividere un breve brano tratto dalla “Le città Invisibili ” di Italo Calvino in cui si narra l’incontro di Marco Polo con l’  imperatore dei Tartari Kublai Khan:  «Marco Polo descrive un ponte pietra per pietra. Ma qual è la pietra che sostiene il ponte?  – chiese Kublai Khan. Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra – rispose Marco Polo – ma  dalla linea dell’arco che formano. Kublai Khan rimase silenzioso, riflettendo. Poi aggiunse. Perché mi parli delle pietre? E’ solo dell’arco che mi importa!» Polo rispose: «Senza pietre non c’è l’arco»!

A gennaio 2022 ho conosciuto i collaboratori  dell’ azienda GPVSolutions di Soresina (gpvsolutions.com)  – azienda del settore  Information Tecnology (IT), coinvolti in un percorso di coaching di ruolo. Che cosa è il percorso di coaching  di ruolo?

E’ un percorso che supporta il collaboratore a definire degli obiettivi di miglioramento  professionale e personale. Tale percorso si realizza da prima focalizzandosi sul punto di partenza – inteso come consapevolezza del proprio ruolo all’interno della azienda – le competenze  possedute per lo svolgimento dei compiti e il grado di soddisfazione percepito.

Il secondo step è quello che pone l’attenzione sulle aspettative, sia quelle che noi abbiamo su noi stessi ma anche quelle che noi percepiamo  da parte di colleghi, titolari e clienti.

L’obiettivo?  Definire insieme quali sono  le aree di miglioramento, la possibile crescita professionale nell’acquisizione di competenze ( hard e soft),  concretizzando obiettivi SMART  – definendo un piano di azione, il che cosa voglio – posso e devo fare.

All’inizio del percorso,  era presente  una giusta dose di titubanza  – legata al fatto che mettersi a confronto con uno “sconosciuto” e parlare di sé e del  proprio lavoro  – non è poi così scontato – ma devo dire che le nostre “ragazze” e “ragazzi”,  hanno saputo superare le iniziali  difese  e si sono messi in gioco – focalizzando l’attenzione  su cosa raggiungere  per migliorare la propria professionalità  – come valore aziendale e per un proprio ben – essere!

Nel percorso di coaching di ruolo, il coach è un facilitatore  – il resto lo devono fare i protagonisti della storia.

Grazie a Carol, Eleonora, Veronica, Manuel e Mattia e buon proseguo!

Non da meno ringraziamo l’azienda GPVSolutions  srl  per aver investito  in questo progetto e CESVIP  sede di Cremona – referente del progetto che ci ha consentito di realizzare questa iniziativa “formativa”.

ELENA VERDINA

Gli incontri avvengono sempre nei momenti in cui la mente è molto libera o molto affollata: nel primo caso avvengono per donare alla nostra anima qualcosa di nuovo, nel secondo per liberare la nostra vita da qualcosa di sbagliato.
(Osho)